Willem Dafoe-Nosferatu

Intervista di Elisa Leonelli

Willem Dafoe ci parla di Nosferatu, regia e sceneggiatura di Robert Eggers, dove interpreta il professor Van Franz, esperto di occultismo.

L’attore aveva già recitato in altri film del regista, The Lighthouse (2019) e The Northman (2022), e nel film L’ombra del vampiro (Shadow of the Vampire, 2000) aveva impersonato Max Schreck, protagonista del film muto tedesco Nosferatu il vampiro (Nosferatu: A Symphony of Horror, 1922) di Friedrich Wilhelm Murnau, ispirato da Dracula, il romanzo di Bram Stoker del 1897.

Conosceva già il vampiro Nosferatu, ha fatto ulteriore ricerca per questo film?
Ovviamente avevo un rapporto con Nosferatu perché avevo interpretato l’attore Max Schreck nel film L’ombra del vampiro, che però aveva un tono comico molto diverso da questo film, ma comunque mi era servito come introduzione. Avevo già visto il Nosferatu del 1922, ma poi lo avevo studiato per poter copiare quella interpretazione nel mio film del 2000. Ho visto tanti altri film su Dracula e Nosferatu nel corso degli anni. Mi sono piaciuti soprattutto Nosferatu, il principe della notte (Nosferatu the Vampyre, 1979) di Werner Herzog con Klaus Kinski, e Dracula di Bram Stoker (Bram Stoker’s Dracula, 1992) di Francis Ford Coppola con Gary Oldman. Sono tutti film molto diversi, ma soprattutto di stile letterario e romantico, mentre questo Nosferatu di Rob è basato sulle leggende del folclore.

Willem Dafoe-L’ombra del vampiro

La affascinano personalmente questi leggendari vampiri, nel cinema e nella letteratura?
Fin da bambino sono sempre stato interessato all’aldilà e ossessionato dall’idea della morte, almeno nei racconti. Non voglio far sembrare che fossi turbato da questi pensieri, perché in realtà sono una cosa buona. La grande forza e flessibilità della leggenda dei vampiri è che si tratta di una persona che viene dall’altro mondo a visitare i viventi. Per me è una immagine potente perché apre una porta sull’aldilà e inizia un dialogo o una immaginazione sulla nostra esistenza e sulla nostra morte. In fin dei conti si tratta di una indagine filosofica di cui ero molto curioso fin da piccolo, pensare alla morte e ai morti viventi mi ha sempre interessato, non la trovo una cosa strana, ma molto naturale.

Willem Dafoe-NOSFERATU (c) Aidan Monaghan-FOCUS

Durante la preparazione per interpretare il professor Von Franz, che cosa ha imparato sull’occultismo?
Rob mi ha dato da leggere un sacco di materiale sulle leggende folcloristiche, perché nei miei dialoghi parlo di cose su cui non ero molto ferrato o che non conoscevo affatto. Per esempio volevo sapere da dove vengono i Solomonari (maghi del folclore rumeno), la loro origine, che cosa significa il pentagramma (simbolo del paganesimo). Trovo molto naturale fare questo tipo di ricerca, così capisco di cosa sto parlando, e si nota che credo in queste tradizioni nella storia del folclore.

Willem Dafoe, Lily-Rose Depp-Nosferatu © Focus

In che modo Van Franz riesce ad aiutare Ellen (Lily-Rose Depp) a sconfiggere il vampiro?
Mi piace il loro rapporto perché sono entrambi degli emarginati, quindi, quando vengo da lei, la vedo per chi è veramente, c’è un senso di complicità e un riconoscimento delle tenebre, e lei si fida immediatamente di me. La maggioranza degli altri personaggi in questo racconto vogliono essere comodi e felici, vivere la loro vita, come facciamo tutti noi, negando il lato oscuro della vita. Dato che il mio personaggio ha studiato le cose invisibili che non riusciamo a spiegare, quando arriva per aiutare Ellen nel suo viaggio, la capisce profondamente, anche se le conseguenze sono tragiche.

Nosferatu, uscito nei cinema USA il 25 dicembre, esce in Italia il 31 dicembre.

Intervista scritta per Best Movie.it

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