Gareth Edwards, regista del film di fantascienza The Creator, con protagonista John David Washington, risponde via Zoom alle domande dei giornalisti internazionali.
Gareth Edwards on zoom
“Il mio cinema preferito è dominato dagli aspetti visivi, è emozione pura, come un sogno.”
“Amo la fantascienza perché da bambino sono cresciuto con i film di Guerre Stellari che mi promettevano un mondo del futuro pieno di robot e di astronavi. Poi ti rendi conto che non sono storie vere e che non succederanno, allora la cosa migliore da fare è diventare un mentitore, come George Lucas, e creare questo tipo di racconti per i bambini che crescono adesso.”
Dopo la regia di Godzilla (2014) il regista britannico fu scelto per dirigere Rogue One: A Star Wars Story (2016) ambientato prima degli eventi di Guerre Stellari (1977), ribattezzato Una nuova speranza.
“Il film che ha avuto più impatto su di me da bambino è stato E.T. l’extra-terrestre (1982). A sette anni mi interessava solo vedere gli alieni e le astronavi, ma poi mi sono emozionato fino alla lacrime. È quello il segreto di ogni film che faccio, commuovere la gente, se non li fai piangere allora non stai usando il potere del cinema.”
The Creator
“Nel nostro film The Creator usiamo IA, l’intelligenza artificiale, come una metafora per gente che è diversa da noi. Quando incominciammo a scrivere la sceneggiatura nel 2018, IA era in un futuro lontano come le macchine volanti e abitare sulla luna, cose che probabilmente non avremmo mai visto durante la nostra vita, ma ultimamente è diventato una realtà, il che mi sembra surreale.”
“Tutte le altre importanti innovazioni tecnologiche che sono avvenute nell’ultimo secolo, dalla elettricità ai computer e all’Internet, portano sempre grossi cambiamenti a cui dobbiamo abituarci, ma poi siamo contenti di averle. Per IA avverrà la stessa cosa, si tratta di uno strumento cosi potente che aiuterà a risolvere tanti problemi, che gli aspetti positivi supereranno quelli negativi.”
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