Freud’s Last Session descrive una discussione immaginaria fra Sigmund Freud (Anthony Hopkins), padre della psicanalisi, e C.S. Lewis (Matthew Goode), autore del ciclo di romanzi Le cronache di Narnia.
Freud, 83enne, si era rifugiato a Londra da Vienna nel 1938, dopo che la Germania Nazista occupò l’Austria, e soffriva di cancro alla bocca, Lewis, 40enne, insegnava Letteratura all’università di Oxford, e venne a trovarlo, o almeno così immagina questo film tratto da una commedia teatrale del 2009, basata sul libro The Question of God del 2002, una serie di lezioni di psichiatria all’università di Harvard. Lo scienziato austriaco, ebreo e ateo, e lo scrittore irlandese e cristiano anglicano, amico del cattolico Tolkien, autore di Il Signore degli Anelli, discutono infatti se Gesù fosse davvero figlio di Dio, oltre che a raccontarsi episodi delle loro vite, viste in flashback.
Abbiamo intervistato il regista e sceneggiatore Matt Brown, che aveva scritto e diretto L’uomo che vide l’infinito (2015) con Dev Patel, e l’attore britannico Matthew Goode. Entrambi spiegano quanto sia attuale questo film, ambientato il 3 settembre, 1939, all’inizio della seconda guerra mondiale, in questo momento storico con due guerre in corso, nell’Ucraina e nel Gaza.
Brown dice: “In questi ultimi anni la situazione mondiale è diventata cosi polarizzata e continua a peggiorare, quindi mi sembrava incredible che questi due grandi cervelli potessero incontrarsi e avere un dibattito civile sull’esistenza di Dio, una questione che secondo me non potrà mai essere risolta. Mi viene in mentre quella frase di Albert Einstein, riverito come il più grande scienziato dei nostri tempi, che la scienza senza la religione è zoppa e la religione senza la scienza è cieca. Spero che dopo che il pubblico avrà visto il nostro film e sentito i due punti di vista opposti, avranno anche loro questo tipo di conversazioni.”
Goode aggiunge: “Mi sembra che Freud e Lewis avessero molto in comune, l’idea della fede e della spiritualità considerate una guida morale su come vivere la nostra vita, la necessità di dire la verità, di prendersi cura del prossimo, di comportarsi onestamente. Abbiamo bisogno di menti illuminate per guidare i nostri paesi e rappresentare la volontà popolare, perché viviamo in un mondo complicato, dove dovrebbe esserci separazione fra chiesa e stato. Non voglio parlare del Medio Oriente, ma dovremmo togliere il potere agli attuali leader di Gaza e Israele e sostituirli con persone intelligenti che sappiano usare la diplomazia per iniziare delle conversazioni, perché se non parliamo, facciamo la guerra.”
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