Past Lives

Past Lives (Vite passate), prima regia della scrittrice Coreana Celine Song da una sua sceneggiatura, racconta come Nora Moon (Greta Lee) e Hae Sung (Teo Yoo), amici d’infanzia, vengono separati a 12 anni quando la famiglia di Nora emigra a Toronto nel Canada da Seul, capitale della Corea del Sud. Dopo essersi ritrovati brevemente via Skype 12 anni dopo, si rivedono in persona quando Hae Sung visita New York altri 12 anni dopo e incontra Arthur (John Magaro), il marito americano di lei.Dopo il debutto a Sundance nel 2023, questo piccolo film indipendente ha ricevuto ben cinque candidature ai Golden Globes da giornalisti internazionali, molti altri premi da varie organizzazioni di critici cinematografici, e due nomine agli Oscar.
Come mai ha suscitato tanta ammirazione?

Celine Song © Matthew Dunivan

Spiega la regista, sposata nella vita con lo scrittore Justin Kuritzkes, sceneggiatore di Challengers di Luca Guadagnino: “Questa storia per me autobiografica è diventata personale per il pubblico. Non devi necessariamente essere un immigrante che ha attraversato l’Oceano Pacifico e ha lasciato il suo paese, la sua lingua e la sua cultura a una giovane età, per provare nostalgia di come eri da bambino. Quando rivedi un vecchio amico che ti conosceva allora, ti ricordi di come eri, circondata dai sentimenti, dalla luce e dagli odori della tua infanzia. Quella persona non esiste più adesso che sei adulto, ma la vedi rispecchiata negli occhi dell’altro, come un ologramma di te stesso in un momento completamente diverso della tua vita.”
“Il marito di Nora sa che l’amico coreano della moglie viene a trovarla, come un fantasma del suo passato, perché è innamorato di lei, e quando li sente parlare in una lingua che non capisce, è terrorizzato, ma rimane lí seduto al bar senza dire una parola. Deve accettare la realtà dei fatti, che c’è una parte di lei che lui non conoscerà mai.”Greta Lee, nata a Los Angeles da genitori Coreani, attrice nella serie televisiva The Morning Show con Jennifer Aniston e Reese Witherspoon, aggiunge: “Il concetto di In-Yun (destino) nella filosofia Coreana Buddista si riferisce a rapporti che si ripetono nel corso di molte vite precedenti e future. Quando Nora si trova seduta nel mezzo affiancata da questi due uomini è come se si trovasse alla soglia di due mondi e due culture, spiccando un salto nel tempo e nello spazio, in due versioni diverse di se stessa.”

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