Zerocalcare

di Elisa Leonelli

Zerocalcare (c) Rosdiana Ciaravolo-Getty Images

Zerocalcare è il nome d’arte del fumettista italiano Michel Rech. La sua seconda serie animata Questo mondo non mi renderà cattivo va in onda su Netflix dal 9 giugno, 2023, negli Stati Uniti e in altri 190 paesi, a seguito del successo della prima serie Strappare lungo i bordi che aveva debuttato a livello internazionale il 17 novembre 2021, dopo la prima al festival del Cinema di Roma il 17 ottobre.

Molto famoso in Italia, l’autore deliziò i fans rispondendo a domande all’evento “Best Movie Comics and Games” a Milano sabato 9 giugno. Il modesto 39enne confessò con il suo tipico senso dell’umorismo: «In questi mesi ho capito che sono un tossico del lavoro. Se rallento vado in crisi di astinenza, riempio i buchi con il lavoro. Non sto facendo niente per rallentare, non saprei come fare. A un certo punto collasserò. Oppure o faccio un figlio o piglio un cane, più probabile il cane».

A Roma è stato allestito uno speciale luna park a tema Zerocalcare per lanciare la nuova serie, migliaia di fan si sono messi in coda per vedere attrazioni come il “Gabinetto degli orrori del Dottor Calcare.” Una clip era stata presentata al festival di San Remo il 9 febbraio. Una mostra dei suoi disegni originali intitolata “Dopo il botto” era stata allestita alla Fabbrica del vapore di Milano dal 22 dicembre 2022 al 23 aprile 2023.

Armadillo e Zerocalcare © Netflix

Il mondo autobiografico di Zerocalcare nel quartiere popolare di Rebibbia alla periferia di Roma era stato descritto nel suo primo albo a fumetti La profezia dell’Armadillo (2011). L’autore spiega il titolo: «qualsiasi previsione ottimistica fondata su elementi soggettivi e irrazionali spacciati per logici e oggettivi, destinata ad alimentare delusione, frustrazione e rimpianti,” e il gigantesco armadillo che abita con Zero: “il mio amico immaginario, il lato razionale, che facilita le comprensione dei miei pensieri e elucubrazioni.”

Zerocalcare © Netflix

Durante la quarantena causata dal coronavirus nel 2020 Zerocalcare produsse per conto suo un primo cartone animato, Rebibbia Quarantine, andato in onda sul canale televisivo La7. Avendo constatato I limiti ci quello che poteva fare da solo, si rese contro di aver bisogno dell’aiuto di altri collaboratori per creare una prodotto più cinematico, il che risultò nella serie Strappare lungo i bordi, sei episodi collegati di 15 minuti che raccontano la storia di Zero e dei sui migliori amici Secco e Sarah che si recano a Biella per il funerale della comune amica Alice.
L’autore spiegò in un’intervista per Best Movie nel 2021: «Ho un grosso senso di appartenenza tribale, sono molto legato ai mondi da cui provengo, ovvero i centri sociali e la scena punk romana, e tutto ciò che mi porta un po’ fuori da lì mi spaventa. Ma non metto mai nelle mie storie roba omofoba, sessista o razzista, a meno che non sia in bocca a un personaggio negativo.”

Secco, Zero, Sarah © Netflix

La serie attuale Questo mondo non mi renderà cattivo, sei episodi collegati di 30 minuti ciascuno, è sempre ambientata a Rebibbia, dove Zero frequenta I soliti amici: Secco, un tipo rilassato che vuole sempre andare a prendere il gelato, e Sarah, una donna intelligente che Zero considera la sua coscienza morale, come un faro che gli mostra la giusta via in un mare tempestoso. Si aggiunge un altro amico, Cesare, che torna ad abitare nella casa del madre, dopo 20 anni passati in un centro di riabilitazione dalla droga, e si unisce a un gruppo neo-nazista che si oppone con violenza a un centro di accoglienza che ospita 30 profughi.
Zerocalcare ammise su Best Streaming del giugno 2023: “I temi sono più complessi e certamente più divisivi. Riguardo ai valori ho dei punti cardinali, ma non mi va che siano ideologici. Mi sembra intellettualmente più onesto anche raccontare i miei dubbi e contraddizioni.”

Zerocalcare aveva già affrontato temi politici in due dei suoi libri a fumetti: Kobane Calling (2016) su un viaggio per appoggiare le resistenza curda in un villaggio al confine fra la Siria e la Turchia, e No Sleep Till Shengal (2022) sulla persecuzione della comunità ezida curda a Shengal nell’Iraq del nord.

È interessante notare che usare come capro espiatori gli immigrati e le comunità etniche è un tema universale in tante parti del mondo e che un artista italiano politicamente consapevole le esplori con compassione e senso dell’umorismo.

This entry was posted in Movies & TV. Bookmark the permalink.